Le monete romane sono qualcosa che come tante altre cose riportano l’enorme influenza che ha avuto la cultura romana ed in generale quella latina nel resto del mondo occidentale, infatti proprio durante il periodo repubblicano e imperiale in particolare Roma ed i suoi possedimenti ha ridefinito la necessità da parte di città centrali concepite come dei centri di produzione di monete.
Oggi trovare una moneta dell’Antica Roma non è qualcosa di così incredibilmente raro, ma resta di enorme interesse collezionistico, anche perchè nell’arco di una storia antichissima e molto ampia, la produzione di monete romane è stata differenziata in esemplari molto diversi anche a seconda della regione di provenienza. Ma quanto può valere una moneta romana?
La differenziazione delle monete romane
Le monete romane si sono differenziate in tantissime tipologie, i primi acenni di monetazione riguardano il regno romano dell’Urbe intorno ai primi secoli di diffusione, anche se non esisteva una forma di legislazione fissa e le monete non avevano un peso oppure una forma di standard certificato fino all’epoca repubblicana vera e propria, dopo un periodo di monarchia.
Con la repubblica romana infatti la diffusione culturale, sociale e militare di Roma divenne effettivamente tale, così come furono concepite le prime monete secondo standard definiti, ad esempio nelle provincie di influenza greca (come nel sud Italia) erano diffuse le didracme, riconoscibili dalle divinità e da animali, che oggi hanno un valore mediamente alto, tra i 60 fino a oltre 500 euro.
I principali tipi di monetazione romana
Probabilmente la moneta romana più famosa resta il denario (il nome ha influenzato anche la parola denaro in italiano moderno), coniata intorno al 2° secolo Avanti Cristo e sotto tantissime forme mantenuta fino al regno di Costantino, diversi secoli dopo, nel 300 dopo Cristo. Questa moneta è decisamente popolare ed è riconoscibile dalle scritta Roma, il valore varia da poche decine di euro fino a quasi 700 euro. Altri pezzi famosi e rari sono:
- Aureo – Concepito in lega d’oro, era impiegata da parte dell’Imperatore e dai suoi funzionari, vale tra circa 1500 fino a 8000 euro a seconda dell’esemplare
- Sesterzio – Diffuso soprattutto dal periodo di Augusto in poi, realizzate soprattutto in oricalco, una lega di rame e zinco. Valore medio tra i 20 ed i 100 euro
Altri pezzi molto amati e diffusi sono ad esempio costituiti dall’Antoniano, moneta dal valore medio alto ai tempi che ha sostituito progressivamente l’aureo durante la seconda fase imperiale, a causa di una svalutazione dell’oro. L’antoniano è stato sviluppato per molto tempo anche se quelli del tardo impero valgono meno perchè contengono meno oro rispetto alle epoche precedenti.
In particolare le monete d’oro come gli aurei con le figure più famose come gli imperatori più noti valgono anche diverse migliaia di euro fino a 15 mila euro come valutazione massima potenziale. Attenzione anche ai molti falsi, che sono particolarmente amati e diffusi in Italia e spesso venduti come monete turistiche, in particolare se presentano un aspetto “troppo nuovo”.