Il pensiero relativo all’argomento della pensione è qualcosa che tra i giovani di oggi suscita davvero molte preoccupazioni quando si proiettano nel futuro. L’andare in pensione, però, non dovrebbe creare alcun dubbio ma dovrebbe essere qualcosa di assicurato a tutti coloro che lavorano per diversi anni ma purtroppo non è così.
Ad oggi l’andare in rappresenta quasi una vera e propria ricompensa, un traguardo non proprio scontato per tutti anziché essere qualcosa di “standardizzato” e questo avviene perché, in questi ultimi anni, c’è sempre più difficoltà nel lasciare il mondo del lavoro riuscendo ad ottenere effettivamente quanto si è versato in termini di contributi.
Età pensionabile: scopriamo di più
Quando si parla di età pensionabile si fa riferimento ad un valore rilevante che di anno in anno viene aggiornata in base alle nuove esigenze. Le modifiche e rivisitazione di questo calcolo sono qualcosa di fondamentale per capire quando e come ottenere le forme di pensionamento più comuni come ad esempio la pensione di vecchiaia in termini lavorativi.
Parlando proprio di pensione di vecchiaia, ecco che nascono molteplici dubbi e perplessità per via delle tante modifiche e aggiornamenti in merito ed ecco che quindi, in queste nostre prossime righe di oggi, affronteremo questo interessante argomento. Come sappiamo bene, le modifiche riguardano spesso l’età e gli anni di contributi e quindi, chi non potrà più andare in pensione?
Chi non potrà più andare in pensione?
Di anno in anno, ogni tipo di governo si deve occupare di programmare le differenze che ci sono tra i vari requisiti necessari per andare in pensione. Infatti già nel corso dei mesi passati si è ufficializzata la notizia che nel 2025 e nel 2026 il termine di età pensionabile pare rimanere sempre stabile all’età di 67 anni e ciò significa che attraverso questa età minima potrà essere ottenuto il requisito. E quindi, chi potrà andare in pensione?
- Pensione anticipata;
- Opzione Donna e Ape Sociale;
- Quota 103.
La pensione anticipata contributiva è quella raggiungibile all’età di 64 anni con almeno 20 anni di contributi e può essere impiegata soltanto per chi ha iniziato a versare i contributi dopo l’anno 1996. Per il resto sono state confermate le Opzione Donna e ape Sociale per quel che riguarda le forme di prepensionamento che permettono di abbassare l’età pensionabile anche se comunque con certe privazioni.
La pensione anticipata standard invece non iene affatto conto dell’età anagrafica e quindi consente l’uscita dal lavoro con 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e con 41 anni e sempre 10 mesi per le donne. Quindi possiamo dire che questo è e rimarrà l’unico modo per andare in pensione sempre tenendo conto degli anni anagrafici e quindi dell’età effettiva.