C’è stato un tempo quando giocare ai videogame era davvero un passatempo degno di questo nome: le opzioni a nostra disposizione erano poche, ma soprattutto non ci impedivano di interagire con altri, in modo tale che non si creasse quell’isolamento a cui i bambini di oggi sono più facilmente predisposti. Insomma, erano altri tempi.
La stragrande maggioranza di questi videogiochi oggi risultano piuttosto obsoleti, a meno che tu non sia un amante dei giochi vintage e le tue console siano ancora ampiamente funzionanti. Inoltre, tra le tante realtà di gioco di un tempo molte oggi sono state riformate e riaggiornate permettendo un uso più idoneo del videogioco in sé. Vediamo di capire cosa rendeva questi videogiochi davvero affascinanti agli occhi dei bambini.
Quando sono nati i videogiochi: la storia
La storia dei videogiochi è molto complessa, perché parte dalla metà del Novecento e arriva ai giorni nostri, dopo aver fatto salti di qualità esorbitanti, con miglioramento audio e video davvero interessante, non trascurando anche l’importanza da dare anche alla praticità del trasporto, con piccole console ricaricabili che adesso sono alla portata di tutti, sia dei grandi che dei bambini. Ma quello che rende davvero affascinante un videogioco è la possibilità di farsi trascinare completamente all’interno del gioco, fatto di mille colori, attività e soprattutto di stimoli audio-visivi tutti volti alla sperimentazione di una nuova realtà, quella tecnologica.
Insomma, possiamo dire che il videogioco ha saputo influenzare milioni di utenti, soprattutto bambini e giovani ragazzi, seguendo delle regole ben precise che sono fondamentali perché il gioco si concretizzi e dia i frutti sperati: il giocatore, infatti, ha degli obbiettivi da perseguire e dover raggiungere, che possono variare da semplici compiti a storie molto più complesse, talvolta anche intrigate.
Ecco i videogiochi più vecchi: il loro valore.
Non possiamo dire con certezza quale sia il videogioco più antico in assoluto, perché, oltre videogiochi che si installano nelle console o si giocano attraverso l’inserimento di maxi o micro schedine all’interno, ci sono anche dei prototipi, possiamo chiamarli anche esperimenti o sistemi di gioco, che sono rudimentali sì, ma si sono comunque diffusi ampiamente per testare le abilità del giocatore e capire se così pensato il videogioco potesse davvero funzionare. Tra tutti i videogiochi che comunque si sono susseguiti nel tempo, possiamo tranquillamente fare affidamento ad alcuni in particolare come quelli più vecchi, che risalgono a un arco di tempo che va dagli anni 50 agli anni 70:
- OXO: è del 1952 e può essere considerato a pieno diritto uno dei videogiochi interattivi per computer più antico
- Spacewar!: del 1962, è uno dei primi videogiochi sparatutto spaziali, sviluppato da studenti del MIT
- Ping: del 1972. Chi dice di non aver mai giocato con questo primissimo risultato mente: è uno dei più famosi videogiochi degli anni 70, e ha dato il via all’era dei videogiochi arcade.
Il motivo per cui è difficile stabilire quale sia stato il primissimo videogioco è dovuto alla definizione stessa di questo particolare gioco elettronico: i primi esperimenti, infatti, sono molto semplici, lontani da quello che oggi non intendiamo per videogioco vero e proprio; ed è stato necessario attendere prima di trovare molti di questi giochi sviluppati, che poi si sono modificati nel tempo e non tutti allo stesso modo.
Tuttavia, se la tua ricerca insiste alla ricerca di quello che vale di più, possiamo darti delle dritte più precise: innanzitutto, i prototipi fungono da videogiochi prova, ed è difficile trovarli al giorno d’oggi, poiché si tratta di giochi che erano affidati alla sperimentazione del sistema gioco non sempre compatibile con le console successive. Insomma, punta più su questi primi esperimenti per poter tentare la fortuna.