Allerta Bancomat e POS: ecco cosa sta succedendo

Gli ultimi giorni sono stati senza dubbio problematici per chi ha l’abitudine di pagare con il POS. Tra gli episodi più gravi e di maggior impatto è possibile chiamare in causa quello del 28 novembre quando, a causa di un guasto tecnico che ha riguardato alcune tubature del gas in Svizzera, è stato arrecato un danno ad alcuni cavi dei fornitori della fintech Worldline, fondamentale, a sua volta, per il funzionamento di numerosi servizi di pagamento a livello globale.

A seguito del disservizio in questione, che ha coinvolto i clienti di svariate banche, si è aperta una discussione che ha messo in primo piano la criticità di un sistema che, secondo alcuni voci tecniche, ha il grande difetto di fare riferimento a un numero esiguo di soggetti terzi, che nulla hanno a che fare con gli istituti di credito. Secondo Confcommercio, sarebbe necessaria l’introduzione di un vero e proprio sistema di responsabilità con conseguenti risarcimenti ai consumatori.

La conseguenza del disservizio dei Bancomat

Il recente disservizio che ha colpito i pagamenti tramite Bancomat per i clienti di diversi istituti ha avuto, secondo le prime stime di Confesercenti, per i piccoli negozianti un impatto di circa 100 milioni di euro. A tanto ammonterebbe la perdita, non ancora ufficiale, causata dall’impossibilità, da parte di molti utenti, di procedere al pagamento con la carta e di prelevare il contante.

A peggiorare gli effetti dei danni ai cavi in Svizzera ci ha pensato la concomitanza con la settimana del Black Friday – ormai non si parla più di giorno singolo – periodo nel corso del quale lo shopping, anche per la vicinanza con i giorni delle feste e della corsa ai regali, i pagamenti digitali sono fisiologicamente molto numerosi.

Un sistema con numerose criticità

Il singolo evento problematico ha riacceso i riflettori sulle problematiche generali di un sistema che ha un vero e proprio rovescio della medaglia. In diversi, in questi anni, hanno posto l’accento sul fatto che, grazie a una rete di pagamenti digitali che si appoggia di fatto a realtà terze, gli istituti di credito hanno modo di lavorare in maniera più efficiente. Il lato oscuro di tutto ciò? La possibilità che, in caso di incidente, i problemi tecnici possano dilagare. Il risultato? Ecco i principali danni secondo il Codacons (parliamo sempre della situazione tra il 28 e il 29 novembre):

  • Impossibilità di fare la spesa per il normale sostentamento familiare.
  • Inaccessibilità dei rifornimenti di carburante.
  • Mancato pagamento di servizi e prestazioni.

Nei giorni sopra citati, non sono mancati momenti quasi di tensione nei negozi. Molte persone che si sono trovate, da un momento all’altro, impossibilitate a utilizzare la carta, hanno lasciato in loco la merce che, in una situazione differente, avrebbero portato a casa. Ci si può quindi collegare al tema dello spreco alimentare e dei prodotti freschi che, una volta tirati fuori dai frigoriferi, non hanno potuto più essere consumati.

La richiesta, arrivata da diverse parti, è quella di un intervento su larga scala, da concretizzare in maniera immediata. C’è chi parla della necessità, per garantire continuità alle sempre più numerose transazioni cashless, di dare vita a sistemi di backup di massima efficienza, necessari anche in virtù dei numerosi appelli che, in questi anni, le istituzioni hanno fatto per favorire il ricorso ai pagamenti elettronici.

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