Questo gettone telefonico è stato venduto a 15.000 euro, ecco quale cercare

Può un gettone telefonico valere effettivamente fino a 15.000 euro? Evidentemente la risposta è assolutamente affermativa, inseguendo però un esemplare molto specifico, antico quanto raro, ma che deve risultare avere anche delle ottime condizioni. Se questi oggetti possono dire poco ed apparire abbastanza curiosi per i più giovani, hanno differenziato la nostra vita se siamo più “grandicelli”.

I gettoni telefonici hanno infatti costituito un oggetto, uno strumento essenziale per telefonare al di fuori del contesto casalingo o quello da ufficio, in quanto molto prima dei cellulari portatili e quindi anche della telefonia mobile diffusa, l’unico modo per molti era fare ricorso ad una cabina telefonica, che andava “alimentata” con i gettoni.

“Monete” per telefonare

Simili alle monete ma solo nell’aspetto, questi oggetti erano privi di un valore nominale, in quanto non vero e proprio denaro, quanto più metodi più comodi per evitare i furti: sviluppati già pochi anni dopo l’avvento del telefono pubblico, negli ultimi anni dell’Ottocento, in Italia come in buona parte d’Europa i gettoni telefonici sono divenuti popolari dagli anni 30 in poi.

Solo con la fine della seconda guerra mondiale però la loro diffusione, grazie anche alla creazione delle prime cabine telefoniche è divenuta davvero rilevante quanto capillare, diventando allo stesso tempo qualcosa di irrinunciabile per molti, questi sono stati prodotti fino ai primi anni 80 ma di fatto utilizzati seppur sempre meno, fino alla fine degli anni 90.

Cerca il gettone da 15.000 euro

Quali sono i gettoni telefonici più interessanti? Generalmente, quelli più antichi e quindi rari, che sono però anche quelli più differenziati, perchè molto prima della nascita della SIP, che ha avuto un ruolo come centrale unificatrice del servizio telefonico nazionale, i gettoni sono stati coniati da compagnie, sempre nazionali ma disposte ad essere attive solo in varie parti del paese.

  • Un esempio è il gettone TETI della metà degli anni 30
  • Riconoscibile dalla fattura in metallo argentato, ha un aspetto zigrinato su uno dei lati

Ha un enorme valore collezionsitico perchè è stato attivo unicamente nella zona corrispondente alla Toscana, Liguria, Sardegna e Lazio oltre ad una porzione della puglia, ad Orvieto. Inoltre tutti questi gettoni pre unificazione sono stati di fatto eliminati e non resi più utilizzabili dagli apprecchi dal 1945 in poi, il valore risulta alto solo per questo.

Un esemplare di questo tipo se in ottima fattura può valere anche tra i 200 ed i 350 euro, mentre esemplari tenuti in stato di conservazione perfetto sono stati in grado di essere valutati anche fino a 1000 euro. Pezzi come quelli del 1934, caratterizzati dalla fattura di “prova” con tanto di scritta “prova” sono stati messi in vendita per cifre fino a 15 mila euro.

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