Cos’è l’alluce valgo
L’alluce valgo è una deformazione del primo dito del piede, che appare visivamente deviato verso le altre dita, con contemporanea sporgenza del primo osso metatarsale. Questa deformità ossea solitamente è associata ad un’infiammazione, costante o recidivante, della borsa mucosa situata alla base dell’alluce. Il sintomo principale dell’alluce valgo è appunto il dolore, oltre al cambiamento palese nell’anatomia del piede. La deviazione laterale dell’alluce, a livello della prima testa metatarsale evidenzia la formazione della cosiddetta “cipolla”. Questa protuberanza è indice di un’infiammazione dolorosa (borsite), che tende a peggiorare con lo sfregamento della scarpa. Generalmente l’alluce tende progressivamente a peggiorare, a maggior ragione se non curato. Il disturbo inizia con l’alluce rivolto verso il secondo dito, fino a determinare cambiamenti nell’allineamento effettivo delle ossa del piede.
Cosa fare?
Si può consultare un medico in grado di valutare lo stato del piede, anche attraverso esami diagnostici, e raccomandare trattamenti adeguati allo specifico caso. In diversi casi un approccio conservativo, ben fatto!!!, può risultare più che sufficiente. In altri casi, quelli più gravi, diventa necessario un intervento chirurgico. Consiglio sempre di ottenere più pareri specialistici in modo da poter ottenere la soluzione migliore al proprio caso.
Spesso l’intervento per l’alluce valgo ne condiziona la mobilità e questo può influire in maniera negativa sulla dinamica del passo e sulla postura, fino ad essere una delle cause di dolori articolari a ginocchia, anca e schiena.
Segni e Sintomi.
Il quadro clinico è rappresentato principalmente da una deformazione della prima articolazione metatarso-falangea, che si presenta dolente e gonfia. In alcuni casi è associata anche una limitazione funzionale, che compromette la dinamica del piede. A livello della protuberanza ossea sul bordo esterno del piede, la cute presenta arrossamento o un ispessimento della pelle (ipercheratosi).
Questi sintomi possono interessare anche le dita vicine (ad esempio quando l’alluce risulta sovrapposto al secondo dito del piede). Siccome molte persone non avvertono sintomi nelle fasi iniziali del disturbo tendono a trascurarlo. Questo con il tempo però diventa sempre più evidente poiché tende progressivamente a peggiorare, specie se si indossano alcuni tipi di calzature che mal si adattano al piede (scarpe con la punta stretta e/o con il tacco alto), tipiche della nostra società.
Tra i sintomi dell’alluce valgo possiamo includere:
- dolore nella zona interessata, anche a riposo;
- arrossamento, intorpidimento e gonfiore;
- ispessimento della pelle, che appare dura e callosa;
- modifiche alla forma del piede;
- difficoltà nel cammino (a causa del dolore).
Cause e conseguenze.
Tendenzialmente chiunque può soffrire di alluce valgo, ma la maggior incidenza è nel sesso femminile. Il disturbo tende a comparire per la maggior parte in età matura o senile.
Tra le cause dell’alluce valgo possiamo annoverare:
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cause congenite:
persone che presentano alterazioni del piede presenti dalla nascita hanno più probabilità di sviluppare l’alluce valgo durante l’età dell’accrescimento. Esisterebbero, inoltre, alcuni fattori predisponenti connessi a fattori ereditari, soprattutto nei casi di alluce valgo giovanile.
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cause acquisite o secondarie:
per le forme rachitiche, traumatiche, infiammatorie ecc. La responsabilità può essere attribuita soprattutto a modelli di calzatura inadeguati alla fisiologia del piede, come ad esempio scarpe con punta stretta, troppo piccole o con tacco troppo alto. Le scarpe che mal si adattano adeguatamente costringono l’alluce in una posizione innaturale e non assecondano la corretta pronazione del piede. Anche alcune patologie, come l’artrite reumatoide e la gotta, possono essere responsabili dell’insorgenza dell’alluce valgo.
Tra le conseguenze, oltre al dolore e all’infiammazione cronica, l’alluce valgo può comportare lesioni ossee, ulcerazioni, callosità e, se particolarmente grave, un’alterazione funzionale della dinamica del piede. Con il tempo il disturbo può evolvere in una vera e propria sindrome posturale.
Diagnosticare l’alluce valgo.
L’osservazione nella maggior parte dei casi è più che sufficiente per diagnosticare l’alluce valgo, in quanto la deformità è evidente sul lato del piede o alla base dell’alluce. La valutazione clinica, si può avvalere dell’esame baropodometrico, che permette di misurare in posizione statica e dinamica la distribuzione dei carichi sul piede e il grado di compromissione dell’alluce.
A livello medico si può procedere con una radiografia (in posizione sotto carico) per avere un’indicazione sul grado della deformità e per valutare i cambiamenti che si sono verificati a carico del piede. Questa indagine consente anche di determinare l’angolo tra l’alluce e il piede. Il disturbo si definisce propriamente, infatti, quando l’angolo tra il primo e il secondo osso metatarsale, è superiore a 8°/9°. L’alluce valgo tende a peggiorare progressivamente nel tempo, quindi una volta definita la portata dell’alterazione, il medico può sviluppare un protocollo di trattamento adatto alle esigenze del paziente.
Trattamento conservativo
Il trattamento conservativo dell’alluce valgo generalmente si avvale di soluzioni per alleviare la sintomatologia dolorosa a carico del piede. E’ più difficile far regredire la deformità stessa o migliorare l’aspetto estetico, a meno che non siano stadi iniziali, ma ci sono possibilità di limitarne i peggioramenti.
Tra i consigli più semplici da attuare autonomamente:
- Evitare attività che costringano a stare in piedi, fermi, per lunghi periodi di tempo.
- Impacchi di ghiaccio più volte al giorno sulla zona interessata; questo può fornire sollievo dal dolore ed aiutare a ridurre l’infiammazione.
- Scegliere calzature adeguate: la scarpa migliore da indossare riprende la forma naturale del piede, fornendo sostegno, protezione dagli urti e contenimento. La suola dovrebbe adattarsi comodamente al tallone e la parte anteriore dovrebbe essere sufficientemente spaziosa e flessibile per accogliere la punta del piede ed assecondarne i movimenti. Il tacco dovrebbe essere di massimo 4-5 cm (i tacchi eccessivamente alti costringono il piede ad una posizione innaturale, accorciando il tendine di Achille e destabilizzando la ripartizione del peso sul piede).
I plantari sono utili?
Tendenzialmente i plantari non sono la soluzione migliore ma in alcuni casi, i più gravi, aiutano a riallineare le ossa del piede e per questo. Il plantare in questo caso consente di limitare un sovraccarico della porzione anteriore del piede aiutando a minimizzare la sintomatologia dolorosa.
Esistono anche dei distanziali per evitare l’attrito tra le dita, cuscinetti adesivi e speciali stecche per la correzione articolare. A mio avviso sono utili appunto per limitare gli attriti e dare sollievo, ma non servono allo scopo di “raddrizzare” l’articolazione.
Trattamenti terapeutici.
A livello di trattamenti terapeutici, possono trovare spazio trattamenti fisioterapici, volti alla riduzione del dolore insieme ad esercizi attivi specifici per migliorare la funzionalità stessa dell’alluce.
Se i sintomi sono gravi ed i trattamenti convenzionali non sono efficaci, può essere presa in considerazione la soluzione chirurgica. Il tipo di intervento chirurgico utilizzato dipenderà dal livello di deformazione, dalla gravità dei sintomi, dall’età del paziente e dalla presenza di altre condizioni mediche associate.
Il contributo dell’osteopatia e la valutazione posturale.
Un’alterazione posturale può portare ad un carico errato a livello del/dei piede/i (ad esempio un’eccessiva pronazione = piede valgo) e nel tempo portare a sviluppare appunto un alluce valgo. Valutare correttamente la postura del soggetto e le cause di eventuali squilibri è tra le peculiarità dell’osteopata. Queste andranno poi corrette mediante trattamenti specifici e con un programma di esercizi mirato a ristabilire i corretti equilibri corporei.
Spesso le cause di un problema sono distanti dal problema stesso, per questo ritengo molto utile la visione osteopatica in caso di alluce valgo, poiché può fornire un punto di vista globale ed offrire una possibilità ulteriore nel caso di trattamento conservativo.