Il virus del cambiamento.
Non ce ne siamo accorti e probabilmente non tutti se ne accorgeranno, ma questa situazione, questo virus, ci sta già cambiando profondamente e continuerà a cambiarci. Non sappiamo e non sapremo mai, in quanto popolo, la pura realtà dei fatti, di come si sia arrivati a questa situazione e se si tratti realmente di una GUERRA. Se così fosse sarebbe sì, la Terza Guerra Mondiale, quella di cui tanto si parlava prima che davvero accadesse, di una guerra batteriologica.
Questo virus sta cambiando radicalmente le nostre abitudini, le abitudini dei cittadini di tutto il mondo, non solo di noi italiani. Non penso che in molti si sarebbero mai immaginati di dover stare così distanti per così tanto tempo. Distanti da tutti e forse troppo vicini a se stessi. Già, perché accade anche questo, che la distanza dagli altri ci costringe ad essere più vicini a noi stessi, ma forse non tutti siamo così preparati a “sopportarci”. Stare con gli altri per qualcuno significa stare un pò più lontano da se, significa condividere un dolore, una preoccupazione, una distrazione. Ora questa condivisione è possibile solo sul web, con il telefono, pardon, lo smartphone, insomma con la tecnologia.
Distanti ma vicini?
La tecnologia, la sola cosa che in questo momento ci consente di tenere dei contatti, seppur virtuali, con le persone. Ma è la stessa tecnologia che aumenta le nostre preoccupazioni. Leggere ogni giorno idee, opinioni diverse, tutto il contrario di tutto non fa altro che alimentare il nostro stress e la nostra preoccupazione. Quando ne usciremo? Fra uno, due, tre mesi…forse mai in realtà, perché questo è il virus del cambiamento. Un cambiamento che sta avvenendo in tutto il mondo, che ci sta portando ad essere sempre più distanti nonostante la vicinanza. Un cambiamento che continuerà, sordo, nel tempo, e che invece che unirci come dovremmo fare realmente, ci dividerà.
Già, perché le parole di incoraggiamento, scrivere “insieme ne usciremo” sono belle iniziative, ma non rispecchiano la realtà. La realtà è che siamo e saremo sempre più divisi, perché è così che ci vogliono. Un popolo unito è un popolo forte, che può davvero risollevarsi. Un popolo diviso è un popolo debole.
La storia ci insegna molte cose, perchè i fatti si ripetono, la storia è ciclica. Ed è sempre stato così, un popolo diviso è un popolo debole ed è più vulnerabile. Se avete dei dubbi andate a rivedere la storia e vedrete come stanno le cose.
Quando tutto finirà saremo già cambiati.
Ora gran parte della gente porta delle mascherine quando esce, tutti o quasi, rispettiamo la distanza di un metro, già, un metro. Avreste mai pensato potesse essere così lungo un metro? Parlarsi ad un metro, salutarsi ad un metro… Ma queste abitudini scompariranno?
Qualcuno sostiene che una volta finito tutto questo ci abbracceremo tutti e tireremo un grosso sospiro di sollievo: ce l’abbiamo fatta… Lo spero, lo spero davvero, ma siam sicuri che ci abbracceremo tutti così disinvolti e dinisibiti? E se uno iniziasse a tossire?
Purtroppo penso che il cambiamento sarà più radicale e radicato di quanto immaginiamo. Saremo ostaggio dei nostri comportamenti di adesso, ostaggio di chi ci vuole così, disuniti ed impauriti.
Io non so sinceramente se questo sia un virus reale, se sia stato “costruito” dall’uomo o se sia la natura che si è rivoltata, e ne avrebbe tutte le ragioni, verso di noi. Non so se faccia parte di una guerra economico-politica o se sia un processo naturale. Non lo so anche perché sinceramente non so a chi credere, anche se mi sono fatto un’opinione personale, come credo molti di noi. Quello che so per certo però è questo non è un virus comune, ma è e sarà il virus del CAMBIAMENTO, nel bene e nel male.