Comparse insieme al resto delle altre monete di valore più alto, come quelle da 10, 20 e 50 centesimi, le monete da 1, 2 e 5 hanno iniziato a circolare sempre meno nel corso degli anni, specialmente durante gli ultimi; ma c’è un perchè. A partire dal 1 gennaio del 2018, infatti, è entrato in vigore il D.L. 24 aprile 2017, n.50 in cui si parla di “Disposizioni urgenti in materia finanziaria, iniziative a favore degli enti territoriali, ulteriori interventi per le zone colpite da eventi sismici e misure per lo sviluppo; queste decreto legge è stato poi convertito in legge 21 giugno 2017, n. 96.
Secondo questa legge, all’articolo 13 quater viene stabilito che, proprio a decorrere dal 1 gennaio del 2018, viene sospeso il conio da parte del nostro paese di monete del valore di 1 e 2 centesimi di euro. Ciò vuol dire che la zecca italiana non immette più nuove monete da ormai 6 anni. Tuttavia questo non vuol dire che le monete ancora circolanti non abbiano valore, anzi, al momento sono perfettamente utilizzabili.
Centesimi addio
Con il passare degli anni è plausibile che la cospiqua riserva di monete da 1 e 2 centesimi potrebbe andare ad assottigliarsi sempre di più, sia per un utilizzo sempre minore, sia per una forte crescita nel cambio di valuta da parte dei cittadini presso le banche, in modo da ottenere monete dal valore più alto ed eliminare grosse quantità di monete di piccolo taglio dalle tasche. Chiaramente per i collezionisti questa potrebbe diventare una vera manna in quanto alcune varianti riuscirebbero ad aumentare di molto il loro valore una volta divenute rare.
Si tratta sicuramente di una situazione da valutare e potreste, in quest’ottica, già adesso mettere da parte qualche moneta in previsione di possibili rialzi di prezzo. Alcuni centesimi potrebbero addirittura arrivare a valere fino a 100 o 200 volte il loro attuale valore nominale e se conservate in condizioni eccellenti potrebbero rivelarsi un investimento a lungo termine vincente (giacchè oggi i centesimi non vengono utilizzati quasi più per nulla quando andiamo a fare acquisti).
Prezzi arrotondati a seguito della sospensione
La sospensione di emissione di nuove monte da 1 e 2 centesimi ha altresì portato all’attualizzazione di alcune nuove regole circa eventuali arrotondamenti. Secondo l’articolo 13 quater, infatti, quando ci si troverà nella necessità di dover effettuare un pagamento in contanti presso un qualsiasi rivenditore si dovranno applicare degli arrotondamenti che portino al multiplo di 5 centesimi più vicino. Ciò significa che:
- 1 e 2 centesimi vengono arrotondati per difetto a 0
- 3 e 4 centesimi vengono arrotondati per eccesso a 5
- 6 e 7 centesimi vengono arrotondati per difetto a 5
- 8 e 9 centesimi vengono arrotondati per eccesso a 10
Per fare un esempio concreto, nel caso doveste pagare un determinato prodotto 8,63 euro dovreste poi arrotondarlo per eccesso a 8,65 euro; viceversa, nel caso doveste pagare 8,62 euro arrotonderete per difetto a 8,60 euro. Tutto questo, però, non va applicato ai singoli beni che andate ad acquistare ma al totale che vi toccherà di pagare. Altro esempio per capire: se andate a fare la spesa e acquistate 4 o 5 prodotti il cui valore totale porterà ad una delle cifre utilizzate nell’esempio precedente, dovrete applicare l’arrotondamento previsto.
In ogni caso, anche una volta effettuati tutti gli arrotondamenti del caso, potrete comunque utilizzare le monete da 1 e 2 centesimi che avrete con voi, in quanto il loro valore legale rimane tale. La Banca d’Italia, comunque, ha precisato che rimane auspicabile un ricircolo dei centesimi ancora circolanti in modo tale da “mitigare le difficoltà che le potranno derivare dalla prevedibile crescente scarsità” di tali monete.