Il primo incontro.
Il primo incontro con un paziente/cliente dovrebbe essere il culmine di qualsiasi professionista, a maggior ragione per chi lavora nell’ambito della salute e del benessere. Nell’incontro iniziale, la creazione di un rapporto con il paziente/cliente è importante almeno quanto le informazioni che si raccolgono con l’anamnesi. La gestione risulterà più efficace se la persona viene valutato nel contesto più ampio possibile.
Le informazioni raccolte come parte della valutazione nell‘incontro iniziale sono considerate nel contesto adatto a stabilire un corretto approccio osteopatico.
Il contesto della presentazione del paziente/cliente significa che non sarà possibile avere lo stesso approccio con persone che pure si presentano con problematiche simili.
Prendendo come esempio delle persone che si presentano dall’osteopata per un dolore nella regione cervico-dorsale, le cause potrebbero essere infinite. Partendo da cause che possono essere di competenza dell’osteopata potremmo citare il reflusso gastro-esofageo, uno stato di stress/ansia, una vecchia cicatrice o un evento traumatico come ad esempio un colpo di frusta. Ci sono poi anche delle cause che non sono di competenza osteopatica, che potrebbero causare questo tipo di dolore come ad esempio un’angina instabile o un tumore.
Sarà difficile che una persona con gli ultimi due quadri citati si presenti dall’osteopata, ma nel caso dovesse capitare, sarà proprio una valutazione iniziale scrupolosa e corretta, a far scattare dei possibili campanelli d’allarme all’osteopata. In questi casi, ovviamente, sarà opportuno invitare la persona ad effettuare degli accertamenti clinici.
Il rapporto con il paziente/cliente.
Lo sviluppo del rapporto tra osteopata e paziente/cliente è fondamentale così come lo sono i principi osteopatici per identificare il miglior approccio possibile su quella persona. Lo strumento indubbiamente più importante per instaurare un rapporto è la professionalità. Il concetto di professionalità è molto vasto e va dalla competenza professionale, all’abbigliamento, alla pulizia e ordine del luogo di lavoro alla puntualità ecc. Le persone che si recano dall’osteopata lo fanno certo per necessità, ma spesso devono incastrare altri impegni o rinunciare ad altro. Mettere a proprio agio la persona in un ambiente accogliente e rispettare l’orario degli appuntamenti è molto importante. Tutto questo vale anche per i pazienti/clienti, che dovrebbero rispettare gli accordi presi oppure avvisare con debito anticipo in caso di impossibilità a presenziare all’appuntamento.
Ovviamente un imprevisto potrà sempre presentarsi, ma non deve essere la regola.
Unitamente ciò, la consapevolezza dell’importanza della relazione mente-corpo risulta fondamentale nella comprensione di gran parte delle problematiche, di competenza osteopatica, che presentano tra parte delle persone.
Il processo decisionale.
Dopo la raccolta di informazioni e la creazione di un “rapporto adeguato”, l’osteopata dovrà intraprendere il suo processo decisionale, ovvero come risolvere il problema del proprio paziente/cliente.
Il processo decisionale osteopatico è l’uso efficace delle informazioni per costruire un trattamento efficace. E’ il pensiero critico che viene dopo uno stimolo e prima di una risposta.
Presentazione del paziente/cliente (STIMOLO) -> PROCESSO DECISIONALE -> risposta (TRATTAMENTO).
Il trattamento dovrà essere quindi la risposta corretta alla domanda spontanea: “cosa sta succedendo a questa persona?”.
Le informazioni ottenute dal completamento di un’anamnesi corretta e della valutazione fisica, prendendosi il tempo necessario, devono essere combinate con con quello che si apprende da altre forme di valutazione. Queste informazioni guideranno poi lo sviluppo di un piano di trattamento efficace.
Il processo decisionale comprende l’arte di ricavare informazioni, l’utilizzo efficace delle proprie risorse e l’attuazione del giusto trattamento.
Concentrarsi su un problema da un solo punto di vista, il proprio, è molto semplice, ma limita la capacità di risolvere i problemi.
Immaginate due persone, una sul tetto di un grattacielo e l’altra giù in strada. Entrambe guardano le automobili, ma la persona sul tetto dice: “sono piccole”, mentre quella in strada: “no, sono grandi”. Entrambe hanno ragione, ma lo capiranno realmente solo quando quella sul tetto scenderà in strada e quella in strada salirà sul tetto.
Ogni cosa che guardiamo, ogni problema che affrontiamo, può avere diversi punti di vista, ma se non si ha la mentalità per cambiare il proprio, ci poniamo un grosso limite. Questo aspetto avvalora l’approccio olistico dell’osteopatia.
Il pensiero osteopatico nel processo decisionale.
Il concetto che dovrebbe essere sempre chiaro ad un osteopata, è quello di trovare la causa e non limitarsi a “curare” il sintomo. L’osteopatia in questo si differenzia molto la medicina allopatica ed abbraccia la visione olistica, ad esempio della medicina cinese.
Prendendo spunto da una frase molto famosa del fondatore dell’osteopatia, Andrew Taylor Still, questo concetto si può sintetizzare in una frase.
L’obiettivo dell’osteopata è trovare la salute, chiunque è in grado di trovare la malattia.
Da questo la necessità di approfondire la conoscenza anamnestica della persona per identificare qualcosa che altrimenti non potrebbe essere colto.
L’osteopata si pone l’obiettivo di stimolare il naturale processo di auto-guarigione della persona e contestualmente si dovrebbe preoccupare di stimolare la persona a condurre uno stile di vita sano. Lo stile di vita influenza la capacità di auto-guarigione del nostro organismo. Una persona che mangia in modo disordinato e cibi non sani e non pratica regolarmente attività fisica, avrà una probabilità maggiore di soffrire di dolori muscolo-articolari. Anche il ritorno ad uno stato di salute ottimale sarà più complesso se non dovesse modificare il suo stile di vita.
Lo sviluppo del processo decisionale e le abilità comunicative.
Usa i cinque sensi… impara a vedere, ad ascoltare, a sentire, impara ad annusare e sappi che soltanto con la pratica si può diventare esperti. (Sir William Osler).
La pratica dell’osteopatia non può essere ridotta allo studio sui libri, ma necessita di una pratica manuale continua. Si deve studiare l’anatomia, la fisiologia, la biomeccanica del corpo umano, si devono studiare i principi e la filosofia osteopatica, si devono studiare le tecniche, ma soprattutto, si deve praticare. L’esperienza può derivare solo dalla pratica.
Un processo decisionale efficace richiede di essere flessibili e non ragionare secondo schemi pre-costituiti.
Il processo decisionale e le capacità comunicative sono strettamente legati. Un buon processo decisionale è aiutato da un buon rapporto osteopata-paziente/cliente.
Un bravo osteopata riconosce prontamente che ogni incontro/visita è una nuova opportunità per fare domande, ascoltare ed osservare.
L’attenzione alla componente interpersonale della comunicazione umana estende la nostra interazione durante un incontro con un paziente/cliente tanto da includere la comprensione delle emozioni coinvolte. E’ necessario che esista la consapevolezza delle emozioni da ambo le parti. E’ probabile che una persona che si torva di fronte ad un osteopata disinteressato tenda a limitare le informazioni fornite o possa modificare le proprie risposte al fine di rispondere a ciò che percepisce che l’osteopata vuol sentire.
Lo sviluppo e l’utilizzo dell’ascolto empatico sono fondamentali in quanto una buona anamnesi ed un inquadramento corretto sono la spina dorsale del processo decisionale in ambito osteopatico.
Il paziente/cliente andrebbe coinvolto attivamente nel processo decisionale nell’ambito del piano di trattamento. Questo aspetto risulta molto utile per ottimizzare i risultati. Ciò richiede uno sforzo nel capire quello che il paziente/cliente desidera oltre ad aiutarlo a comprendere ciò che l’osteopata sta proponendo.
Riepilogando…
Durante il primo incontro è fondamentale stabilire un rapporto tra l’osteopata ed il paziente/cliente attraverso un ascolto empatico. E’ necessario dimostrare sempre la propria professionalità ed essere consapevoli dell’importanza della relazione mente-corpo.
Il processo decisionale è un processo globale che include l’instaurare un buon rapporto con i propri pazienti/clienti, la valutazione (“l’arte di ricavare informazioni”) e l’impostazione di un adeguato piano di trattamento.
Il processo decisionale è probabilmente il momento più importante nell’ambito di una visita e di un trattamento osteopatico.