Nevralgia del trigemino e Osteopatia

Nevralgia del trigemino e Osteopatia

La nevralgia del trigemino.

La nevralgia del trigemino (V n.c) è un disordine neuropatico che si manifesta con crisi di dolore, a volte lancinante, in corrispondenza del territorio di innervazione. trigeminoLe zone colpite solitamente sono la fronte, l’occhio, la mandibola ed il mento, a volte fino alla parte superiore della guancia. La persona è in grado di delimitare accuratamente il profilo della zona (branca) dolente.

Colpisce maggiormente le persone anziane e le donne.

Gli attacchi sono favoriti dagli stimoli sensitivi quotidiani, come ad esempio lavarsi i denti, masticare ecc. Nella maggior parte dei casi il disturbo colpisce un solo lato del volto (unilaterale), più comunemente il lato destro.

Le crisi di solito sono di breve durata (da pochi secondi fino a 1-2 minuti), possono insorgere senza preavviso. Talvolta possono verificarsi in rapida successione. Il dolore associato viene descritto come una scossa elettrica o una staffilata. Nelle persone affette, la stimolazione anche lieve di aree specifiche del volto (trigger points) può innescare un attacco doloroso.

Essendo un’affezione che colpisce spesso in età senile, l’eziologia più frequente, riconosciuta, in questa età, è la compressione vascolare dovuta ad un “inginocchiamento” dell’arteria cerebrale posteriore.

 

trigeminoLe 3 branche trigeminali.

Per distinguere la nevralgia del trigemino, da altre cause di dolore facciale, è necessario conoscere al meglio i territori di distribuzione delle 3 branche:

  1. oftalmica;
  2. mascellare;
  3. mandibolare.

 

La nevralgia del trigemino, come già detto in precedenza, può verificarsi come conseguenza dell’invecchiamento o può dipendere da altre condizioni patologiche. Ad esempio malattie del sistema nervoso centrale (come la sclerosi multipla), lesioni cerebrali, traumi, infezioni od altre anomalie. Meno comune invece, la causa è un tumore che comprime il nervo trigemino.

La neuropatia è rara in soggetti di età inferiore ai 40 anni e colpisce più frequentemente soggetti di sesso femminile. Convivere con la nevralgia del trigemino può essere difficile, soprattutto se questa incide sulla qualità della vita. L’intensità con cui si manifesta può essere invalidante e può anche portare a depressione, con sentimenti di estrema tristezza o disperazione che durano a lungo. Fortunatamente, sono disponibili molte opzioni terapeutiche per gestire efficacemente la nevralgia del trigemino, tra cui l’Osteopatia.

 

Il nervo trigemino.

trigemino Il nervo trigemino ha un ampio territorio sensitivo di distribuzione, che comprende la cute del viso, la mucosa oro-nasale, i denti, la dura madre ed i principali vasi intra-cranici. E’ un nervo sia sensitivo che motore per i muscoli masticatori. La radice motoria è posta mediamente a quella sensitiva, più grande, nel punto di emergenza nel ponte.

Il ganglio di Gasser, che si trova vicino all’apice della rocca petrosa del temporale, è composto da neuroni unipolari, e da origine alla radice sensitiva.

A livello embriologico, il nervo trigemino, partecipa all’innervazione delle strutture che derivano dal 1° Arco Faringeo.

Il nucleo motore del trigemino.

Il nucleo motore del nervo trigemino è costituito da un nucleo viscerale speciale che innerva i muscoli derivati dall’arco mandibolare embrionale. Tra questi muscoli ci sono quelli masticatori, il tensore del timpano ed il tensore del velo palatino. Il nucleo è situato nel segmento pontino laterale. Nel suo polo superiore è posto il nucleo sopratrigeminale, che agisce come generatore di schemi motori per il ritmo della masticazione.

Il controllo volontario è fornito dalle proiezioni corticali della corteccia motoria dei due lati a entrambe i nuclei motori, ma in maggioranza al contro-laterale.

 

I nuclei sensitivi.

I nuclei sensitivi associati al nervo trigemino sono 3:

  1. mesencefalico;
  2. pontino (principale);
  3. spinale.

 

Il nucleo mesencefalico.

Il nucleo mesencefalico è l’unico nucleo del SNC composto da neuroni sensitivi primari. Alcuni fasci vanno ad innervare i recettori di stiramento (fusi neuromuscolari), posti nei muscoli masticatori. Altri fasci “viaggiano” nelle branche mascellare e mandibolare per innervare i recettori di stiramento situati nei legamenti peridontali dei denti (corpuscoli di Ruffini).

Il processo centrale deu neuroni sensitivi afferenti mesencefalici scende lungo il segmento pontino nel fascio di Probst. La maggior parte delle fibre di questo fascio termina nel nucleo sopratrigeminale, altre ne nucleo motore o nel nucleo sensitivo pontino; alcune fibre si portano fino al nucleo dorsale del nervo vago.

 

Il nucleo pontino.

Il nucleo pontino è il nucleo sensitivo primario ed è l’omologo dei nuclei della colonna posteriore (gracile e cuneato).

Elabora informazioni tattili discriminate provenienti dalla faccia e dalla cavità oro-nasale. Insieme al nucleo spinale, proietta le fibre alla formazione reticolare e al talamo contro-laterale tramite il fascio trigeminotalamico.

 

Il nucleo spinale.

Il nucleo spinale (o nucleo discendente) si estende dalla parte inferiore del ponte, al terzo segmento cervicale del midollo spinale. Due piccoli nuclei presenti nella sua estremità superiore ricevono afferenze dalla bocca. Il nucleo spinale principale invece, riceve informazioni nocicettive (dolore) e termiche dall’intera area trigeminale e oltre.

Le afferenze al nucleo sensitivo spinale hanno 3 origini.

  1.  Le afferenze trigeminali sono rappresentate dai processi centrali dei neuroni del ganglio trigeminale. I processi periferici arrivano alle terminazioni tattili e nocicettive nel territorio delle branche trigeminali. Le terminazioni nocicettive clinicamente più rilevanti sono situate nei denti, nella cornea, nell’ ATM e nella dura madre delle fosse craniche anteriore e media.
  2. Altre afferenze, dei nervi gsossofaringeo e vago, provengono dalle mucose della tuba uditiva, dell’orecchio medio, della faringe e della laringe. Queste afferenze sono spesso coinvolte nei processi infiammatori acuti favoriti dal freddo.
  3. Le afferenze cervicali provengono dal territorio delle prime 3 radici posteriori cervicali. Le fibre nocicettive clinicamente più rilevanti innervano rispettivamente: le articolazioni intervertebrali e la dura madre spinale; la dura madre della fossa cranica posteriore.

Il nucleo spinale corrisponde alla lamina I del midollo spinale, che porta informazioni interocettive e raggiunge il lobo dell’insula. (Il lobo dell’insula è la 1° parte del lobo cerebrale frontale che si sviluppa).

 

trigeminoL’innervazione dei denti.

Le fibre A delta e C, provenienti dai nervi alveolari superiori ed inferiori entrano nei canali radicolari dei denti e formano un plesso all’interno della polpa dentale. Le singole fibre entrano nella polpa, nella dentina e nei canali dentinali. Se viene a mancare lo smalto può essere evocato dolore dalla superficie esterna della dentina. I legamenti peridontali sono riccamente innervati da fibre che raggiungono gli epiteli della cavità orale, comprese le gengive. Alcune di queste terminazioni nervose sono potenziali fonti di dolore durante l’avulsione dentale o in caso di flogosi peridontale. Altre funzionano come recettori di tensione paragonabili ai corpuscoli del Ruffini, che si trovano nelle capsule articolari.

 

L’innervazione delle arterie cerebrali.

trigeminoLa branca oftalmica del nervo trigemino decorre attigua all’arteria carotide interna del seno cavernoso. Da origine a fibre afferenti che accompagnano l’arteria fino alla sua biforcazione in arteria cerebrale anteriore e media.

Anche l’arteria cerebrale posteriore riceve fibre nervose tramite rami che accompagnano l’arteria vertebrale.

La presenza deu neuroni trigemino-vascolari da una spiegazione logica sulla cefalea frontale associata alla distorsione delle arterie cerebrali, dovuta a lesioni che “occupano spazio” (es. neoplasie).

 

Il fascio trigemino-talamico e lemnisco trigeminale.

La parte inferior del fascio trigemino-talamico origina ne nucleo spinale del nervo trigemino. Quasi tutte le sue fibre attraversano la linea mediana prima di salire verso il ponte. Questo fascio ha caratteristiche comuni con il lemnisco-spinale: mediazione delle sensazioni tattili, nocicettive e termiche. Nel ponte è raggiunto da fibre contro-laterali provenienti dal nucleo sensitivo principale, dando così origine al lemnisco trigeminale completo, che termina nel nucleo ventro-postero-mediale del talamo. Dal talamo, le afferenze di 3° ordine proiettano all’area di rappresentazione della faccia nella metà inferiore della corteccia somato-sensitiva.

trigeminoLe fibre trigemino-reticolari formano sinapsi nella formazione reticolare parvocellulare in entrambi i lati del tronco encefalico. Sono le controparti del fascio spino-reticolare e mediano l’effetto di risveglio indotto dal colpire o schiaffeggiare la faccia, o come  si usava un tempo, dall’annusare i sali. (L’ammoniaca contenuta nei sali irrita le afferenze trigeminali nel naso).

 

La masticazione.

La masticazione è un’attività complessa che richiede la coordinazione dei gruppi nucleari che innervano i muscoli che muovono mandibola, lingua, guance ed osso ioide. Il centro di controllo principale è un’area della corteccia premotoria, la cui stimolazione produce i cilci masticatori.

Il nucleo sopra trigeminale riceve le informazioni propriocettive dai fusi neuromuscolari che dei muscoli masticatori che serrano la mandibola (massetere, temporale, pterigoideo mediale) e dai legamenti peridontali. Riceve informazioni tattili (es. cibo in bocca) dal nucleo pontino e informazioni nocicettive dal nucleo spinale. Il nucleo sopra trigeminale controlla direttamente la masticazione tramite impulsi eccitatori e inibitori diretti al nucleo motore del trigemino.

Il riflesso di chiusura delle mandibole parte dal contatto del cibo con la mucosa orale. La risposta del generatore di schemi è di attivare i motoneuroni che serrano le mascelle in modo da portare i denti a occlusione.

Il riflesso di apertura invece, parte dai recettori di stiramento periodontali attivati dall’occlusione dentale. Il generatore di schemi risponde inibendo i motoneuroni che chiudono la bocca e attivando quelli che la aprono. Nella parte anteriore del muscolo massetere ci sono moltissimi fusi neuromuscolari e quando lo stiramento raggiunge un livello critico il generatore di schemi attiva la modalità di chiusura delle mandibole.

 

Lo scatto mandibolare.

Lo scatto mandibolare è riflesso di natura tendine che si evoca percuotendo leggermente il mento con un colpo verso il basso. La risposta normale è costituita da una contrazione dei muscoli che serrano le mandibole, perché i fusi neuromuscolari afferenti contraggono alcune sinapsi dirette con i motoneuroni trigeminali. Le lesioni sopranucleari del nucleo motore possono essere accompagante da uno scatto mandibolare esagerato.

Il nucleo sopratrigeminale è raramente inattivo . Nella stazione eretta attiva i muscoli che serrano le mandibole per mantenere innalzata la mandibola. Durante il sonno attiva il muscolo pterigoideo laterale in modo tale che la lingua non occluda la faringe.

 

trigeminoIl ruolo dell’Osteopatia nella cura e prevenzione della nevralgia del trigemino.

Sulla base di quanto illustrato nei paragrafi precedenti, ci sono diversi aspetti che possono essere in parte causa di questa neuropatia. Ad esempio, una disfunzione della base del cranio può pregiudicare, ad esempio, la fisiologia del ganglio di Gasser. Considerando l’aspetto craniale, va considerato che, una delle MTR (Membrane di Tensione Reciproca), il tentorio, ha una doppia innervazione: dal tratto cervicale e, appunto, dal nervo trigemino.

Anche una disfunzione del rachide cervicale, ed in particolare del rachide cervicale inferiore (C3-C7). Il nucleo spinale del trigemino va a finire alla radice della terza vertebra cervicale (C3). Se questo nucleo viene irritato, può causare appunto, sintomatologie neuropatiche.

L’Osteopata, attraverso il suo approccio globale, è in grado di fornire un aiuto in questi casi, riuscendo a lavorare sia sulla struttura che sulle tensioni fasciali.

trigemino
Bisogna comunque considerare che la nevralgia del trigemino, a volte è una problematica piuttosto ostica da risolvere, e deve essere trattata e seguita sul lungo periodo. Questo può provocare scoraggiamento da parte del paziente, che generalmente desidera un sollievo immediato. I tempi biologici dell’organismo purtroppo non possono essere abbreviati.

Una collaborazione tra diverse figure professionali (es. medico, dentista, osteopata) porta a risultati migliori.

L’ intervento osteopatico risulta necessario, allo scopo di liberare la base del cranio e/o il rachide cervicale da ogni tensione meccanica.