Osteopatia Pediatrica: l’approccio al neonato.

Osteopatia Pediatrica: l’approccio al neonato.

L’approccio osteopatico al neonato.

Uno dei più importanti campi di applicazione dell’osteopatia è sicuramente l’ambito pediatrico ed in particolare sul neonato.

neonatoUn trattamento può essere svolto, nei casi eccezionali come i prematuri, anche poche ore/giorni dopo la nascita.

Già nel periodo di vita intrauterina il neonato può subire dei condizionamenti che possono causare delle disfunzioni. Ad esempio, se durante la gravidanza la mamma soffre di problematiche muscolo scheletriche,viscerali o sistemiche, probabilmente tutte le strutture coinvolte non riescono a compensare le richieste di un continuo adattamento dato dalla crescita del feto. Il bacino, ad esempio, non predisponendosi nella migliore condizione per affrontare gestazione e parto potrebbe provocare compressioni anomale e asimmetriche al futuro neonato ancora prima di nascere.

Nel caso di un parto lungo e difficile le strutture anatomiche del bambino avranno subito qualche modifica, essendo sottoposto a forze meccaniche di compressione e stiramento. Queste possono anche lasciare dei segni tangibili, come ad esempio ematomi oppure contusioni non visibili, come ad esempio una compressione delle suture craniche o di altri tessuti.

Il bambino potrebbe avere, in seguito ad un parto lungo e difficile, alcuni sintomi evidenti. 
  • Occhi gonfi;
  • ossa parietali deformate con bozze sierose o ematiche;
  • ematomi a livello del rachide cervicale e/o del cingolo scapolare;
  • naso appiattito e asimmetrico;
  • mandibola spostata verso destra o sinistra;
  • testa ruotata sempre da un solo lato, spesso decisamente deformata (plagiocefalia);
  • paresi facciale;
  • un braccio flaccido, senza movimento, quando il plesso brachiale viene fortemente stirato;
  • frattura della clavicola.

Di solito questi neonati piangono non appena vengono toccati nelle regioni colpite dal trauma mentre gli si fa il bagnetto, li si cambia, nella cura del corpo o anche durante l’allattamento.

Conseguentemente a questi traumi, alcune delle attività primarie del neonato possono essere influenzate negativamente.

  1. Suzione: se la testa è limitata nel movimento di rotazione/inclinazione, la suzione da un seno potrebbe risultare difficoltosa e/o dolorosa.
  2. Deglutizione: la trazioni esercitate a livello della fascia faringo-prevertebrale sono spesso responsabili dei problemi di deglutizione. La lingua non può muoversi liberamente all’interno della cavità orale, ancor più quando la mandibola non è centrata nella posizione corretta. Il bambino tenderà a spingere indietro la lingua anziché succhiare.
  3. Respirazione: un torace visibilmente asimmetrico potrebbe limitare l’escursione respiratoria, così come una deviazione del setto nasale.
  4. Drenaggio: linfatico e venoso proveniente dalla regione cranica, a causa delle compressioni che possono insorgere durante e dopo il parto.
  5. Sonno: a causa di una cattiva suzione, deglutizione, di una respirazione difficoltosa o di un drenaggio non buono, il sonno può essere disturbato.

 

La valutazione osteopatica.

neonatoIl trattamento osteopatico sarà necessario soprattutto se un neonato presenta i sintomi e le disfunzioni elencate nel paragrafo precedente, ed ha un’aumentata sensibilità al dolore.

Alcune deformazioni come la plagiocefalia, le deviazioni del torace o il torcicollo congenito non sono necessariamente associate ad un parto problematico, ma possono essere il risultato delle posizioni mantenute dal feto, nell’utero. La maggior parte non sono dolorose, ma sarebbe opportuno che questi bambini venissero trattati da un osteopata pediatrico, pur non essendo considerate delle “emergenze osteopatiche”.

E’ sempre bene differenziare le emergenze mediche, che sono primarie, rispetto a quelle osteopatiche.

Generalmente un bimbo viene portato da un osteopata tra la prima e la sesta settimana di vita, per cui l’osteopata si occuperà della valutazione delle condizioni generali, della stato di sviluppo, della stabilità neurologica, emotiva e l’entità di recupero dopo il parto. Questi aspetti sono valutati prima dal Pediatra.

Il focus della valutazione osteopatica dipende da numerosi fattori, in primis dall’andamento della gravidanza e del parto.

Si valuteranno alcuni aspetti che dovrebbero già essere stati valutati a livello medico, tra cui la stabilità delle anche, delle anomalie sacrali o coccigee, il frenulo linguale, un’eventuale palatoschisi, la forza di suzione, ed altre più prettamente osteopatiche come valutazione della respirazione, palpazione dei tessuti e dei diaframmi.

Unitamente a ciò, la valutazione delle qualità del movimento involontario di tutti i tessuti rappresenta un aiuto incredibile per i successivi trattamenti.

Alcuni segni come immobilità, aritmia, aree di particolare debolezza o forza, infiammazione dei fluidi o delle membrane, vibrazioni ad alta frequenza, spostamento  della linea mediana e una diminuita integrazione armonica tra i diversi sistemi derivano da specifici modelli disfunzionali.

La palpazione del cranio dei lattanti porta a percepire in maniera molto forte i movimenti liquorali, la qualità della dura madre e del tessuto cerebrale in movimento con il suo sistema ventricolare. Ovviamente durante questa valutazione, bisognerà valutare anche la disposizione delle suture e delle ossa del cranio.

Il periodo dell’organizzazione del corpo.

Le prime tredici settimane dopo il parto possono essere viste come un 4° trimestre nel quale il bambino deve occuparsi dell’organizzazione del corpo. La conquista del controllo motorio di base e lo sviluppo di una buona digestione, respirazione e regolazione generale.

Il bambino esplora continuamente i suoi sensi e sperimenta la capacità di influenzare l’ambiente immediatamente intorno a lui. In questo periodo molti bambini soffrono di spasmi del tratto digerente e di diverse forme di meteorismo. Questo fenomeno comincia tipicamente intorno alla II settimana di vita e prosegue fino alla XIII. Viene definito come “le coliche del 3° mese, sebbene si tratti di un fenomeno multifattoriale. Essendo un fenomeno multifattoriale non bisogna trarre conclusioni affrettate e fare ipotesi che magari non corrispondono alla storia clinica del bambino.

Il trattamento osteopatico.

neonatoIl punto centrale del trattamento osteopatico è la persona, in questo caso il neonato!

Il trattamento è strettamente correlato alla valutazione e gli obiettivi saranno:

  • normalizzazione dei rapporti biomeccanici;
  • ripristino della respirazione libera;
  • miglioramento del flusso di ritorno venoso;
  • riduzione del post carico del cuore;
  • miglioramento del flusso linfatico;
  • rilassamento mentale ed emotivo;
  • sostegno dell’equilibrio sulla linea mediana.

Il trattamento dovrà prevedere il giusto approccio e le tecniche utilizzate saranno sempre funzionali senza mai utilizzare delle forze di correzione diretta, come invece può avvenire sull’adulto.

A volte possono essere necessari trattamenti più brevi e ravvicinati, altre volte può bastare un solo trattamento. Questo varierà in base alle condizioni generali del neonato.

L’orario del trattamento è molto importante, in quanto se il bambino è irritato magari perché manca poco all’orario del pasto, sarà consigliabile fissare il trattamento in un altro orario. L’orario in cui viene trattato il bambino influisce sull’efficacia del trattamento.

Un altro aspetto molto importante è la relazione con i genitori ed in particolare la dipendenza che il bambino dimostra nei confronti della madre. La presenza della mamma rassicura il bambino e molti gradiscono essere trattati mentre sono in braccio alla mamma.

L’osteopata dovrà poi interfacciarsi con entrambe i genitori, spiegando la valutazione ed il percorso che pensa possa essere di aiuto al bambino.

E’ opportuno che entrambe siano informati e daccordo, per poter procedere con l’eventuale trattamento osteopatico.