Il Reflusso gastroesofageo nel neonato-lattante

Il Reflusso gastroesofageo nel neonato-lattante

Cos’è Reflusso gastroesofageo?

Il reflusso gastroesofageo (GERD = Gastro-Esophageal Reflux Disease) viene definito come il passaggio retrogrado di contenuto gastrico nell’esofago. I neonati/lattanti che presentano frequenti rigurgiti o episodi di vomito sono molto  numerosi (tra il 60% ed il 70% sotto i 6 mesi).

reflusso gastroesofageoNella maggior parte dei soggetti è un evento fisiologico, che ricorre più volte al giorno, principalmente nel periodo post-prandiale. A causare questi reflussi è principalmente un’immaturità dello sfintere posto tra esofago e stomaco. L’esofago è un “tubo” che connette la bocca allo stomaco; al fondo dell’esofago vi è un muscolo circolare che si apre e si chiude per permettere al cibo di entrare nello stomaco. Questo muscolo circolare è chiamato Sfintere Esofageo Discendente e normalmente si apre per eliminare i gas dopo i pasti.

 

Il reflusso gastroesofageo è causato principalmente da un ritardo di maturazione dello sfintere esofageo inferiore (SEI).

 

Altri meccanismo fisiopatologici alla base del reflusso gastroesofageo sono: i rilasciamenti transitori del SEI, il rallentato svuotamento gastrico e la ridotta resistenza o riparazione tessutale esofagea.

Quasi tutti i neonati presentano un ritardo di maturazione dello sfintere esofageo inferiore più o meno accentuato. La sua maturazione completa avviene entro i primi 18 mesi di vita. Durante i primi mesi di vita, quando lo sfintere si apre, spesso può accadere che il contenuto dello stomaco refluisca nell’esofago e fuori dalla bocca manifestandosi con rigurgito e vomito.

 

La maggior parte degli episodi di reflusso, nei bimbi sani, avviene nei primi 3 mesi di vita e di solito si risolve entro il 12°-18° mese di età.

 

La malattia da reflusso gastroesofageo.

Si parla di malattia da reflusso gastroesofageo (MRGE) quando il reflusso determina una sintomatologia fastidiosa o dolorosa per il bambino e/o a causa dell’insorgenza di complicanze cliniche. (Scarso accrescimento ponderale, esofagee, sintomi respiratori cronici). La prevalenza della malattia da reflusso gastroesofageo in età pediatrica non è nota ed è difficile da quantificare. In particolar modo per l’assenza di un test diagnostico gold standard e per l’eterogeneità delle popolazioni e dei criteri diagnostici utilizzati nei diversi studi.

 

Eziologia della MRGE.

L’eziologia della malattia da reflusso gastroesofageo è multifattoriale in quanto sono coinvolti sia fattori genetici che ambientali. Esiste una probabilità che ci sia una predisposizione, mediata da un meccanismo di ereditarietà complesso, in cui sono coinvolti più geni. Altre concause importanti sono rappresentate da abitudini alimentari della madre (se neonato/lattante è allattato al seno) non adeguate e/o dal fumo passivo.

 

Segni e sintomi.

Nel neonato/lattante, i sintomi dei presentazione della malattia da reflusso gastroesofageo sono aspecifici: rigurgito, vomito, rifiuto ad alimentarsi, scarso accrescimento, pianto ed irritabilità in relazione con i pasti, disturbi del sonno. Ad eccezione dello scarso accrescimento, gli altri sintomi sono presenti anche in un soggetto fisiologico ed in un soggetto con allergia alle proteine del latte vaccino.

Anche i sintomi respiratori dipendono dall’età e nel neonato/lattante, il GERD si può associare a crisi di apnea ed episodi di ALTE (Apparent Life Threatening Events), caratterizzati da apnea, a alterazione del colore cutaneo, del tono muscolare ed apparente soffocamento.

 

Possibili complicanze.

Le complicanze della malattia da reflusso gastroesofageo, che si possono osservare sopratutto in bambini con patologie predisponenti (pz. neurologici, atresia esofagea, fibrosi cistica), sono diverse.

  • L’esofagite da reflusso, ovvero l’infiammazione dell’esofago, causata dal reflusso cronico di materiale acido gastrico a livello della mucosa esofagea. In età pediatrica non esiste un sintomo specifico. Nell’esofagite erosiva si può verificare sanguinolento gastrointestinale con ematemesi, melena ed anemizzazione.
  • La stenosi esofagea, che può essere la complicanza di un’esofagite severa. Il sintomo più frequente è la disfagia per alimenti solidi.
  • L’esofago di Barrett: una metaplasia intestinale che si forma per sostituzione del normale epitelio squamoso dell’esofago distale, con mucosa colonnare dello stomaco. Si può manifestare in età pediatrica, sopratutto in bambini neurologici.

 

Inquadramento diagnostico.

L’inquadramento diagnostico del bambino con sospetta MRGE è complicato, soprattutto nel lattante e nel bambino piccolo, poiché anamnesi ed esame obiettivo non permettono di discriminare con buona sensibilità e specificità la MRGE dal GERD fisiologico.

In caso di sospetto MRGE è necessario un approfondimento to diagnostico con esami strumentali (es. pH-metria – pH-impedenziometria – esofagogastroduodenoscopia con biopsia). L’approfondimento diagnostico verrà eseguito su eventuale consiglio del Medico Pediatra.

 

Obiettivi della terapia per MRGE.

Gli obiettivi della terapia per la malattia da reflusso gastroesofageo sono quelli di risolvere i segni e/o sintomi e prevenire la comparsa e/o permettere la guarigione delle complicanze. Come primo approccio è necessario agire sulle abitudini alimentari, nel caso del neonato/lattante, della mamma.

La “terapia posturale” invece, si basa sulla riduzione degli episodi di reflusso in posizione prona ed in decubito laterale sinistro, rispetto alla posizione supina ed in decubito laterale destro. Essendo la posizione prona, ad alto rischio di SIDS (Sudden Infant Death Sindrome), è bene spiegare ai genitori, l’importanza di non far dormire il neonato/lattante in posizione prona, soprattutto nei primi 6 mesi di vita. E’ consigliabile l’elevazione della testa durante il sonno.

Nel caso in cui non ci dovessero essere dei miglioramenti o nel caso  di complicanze, sarà necessario l’approccio diagnostico strumentale, prima di intraprendere una terapia farmacologica. Sarà sempre il Medico Pediatra a consigliare il percorso più idoneo. 

 

L’Osteopatia come aiuto per il reflusso gastroesofageo.

reflusso gastroesofageoL’approccio Osteopatico può risultare molto importante in problematiche di reflusso gastroesofageo, in quanto può aiutare a ridurre di molto le tensioni fasciali e viscerali, che possono esserne causa. Il trattamento Osteopatico sul neonato/lattante è un approccio assolutamente NON invasivo e può essere effettuato su qualsiasi bambino. E’ sempre consigliabile avere una valutazione pediatrica pregressa, al fine di escludere complicanze di interesse medico come evidenziato in precedenza.

In termini Osteopatici, le cause che possono portare all’instaurarsi del fenomeno del reflusso gastroesofageo, possono essere diverse. Da tensioni fasciali a livello diaframmatico e toracico a tensioni viscerali fino a tensioni craniali dovute al parto. Per quanto riguarda quest’ultimo caso, una compressione a livello occipitale, del nervo Vago (X n.c.) può causare sintomi da reflusso.

L’obiettivo dell’Osteopata sarà quello di eliminare le tensioni presenti e ridonare lo “spazio di crescita” all’intero organismo.

Il trattamento è tanto più efficace quanto prima viene effettuato, poiché la disfunzione osteopatica è meno strutturata e meno radicata. Questo è il motivo per cui i bambini rispondono sempre in minor tempo ai trattamenti rispetto agli adulti, nei quali un disturbo ha avuto il tempo di consolidarsi. I neonati hanno grandissime capacità di autoguarigione e per questo in ospedale vengono trattati anche i piccoli nati pre-termine.

 

Consigli sull’allattamento.

Risultano molto utili, dei semplici consigli sull’allattamento, come allattare il neonato/lattante in posizioni ergonomiche e più fisiologiche possibili, evitando lo sviluppo di tensioni fasciali e muscolari. Ad esempio, quando si allatta e si tiene il neonato/lattante in posizione di decubito laterale, è bene fare attenzione che sia ben girato. In questo modo non sarà costretto a ruotare la testa e non si svilupperanno tensioni a livello cervicale. Sarebbe bene anche evitare che il neonato/lattante si “strafoghi”, magari facendogli fare qualche piccola pausa.

In molti Ospedali e Cliniche, durante i corsi Pre-parto, vengono illustrati i consigli sull’allattamento, ma nel caso non fosse stato così o nel caso non abbiate potuto parteciparvi, un’Ostetrica è la figura che fa al caso vostro.

 

Come mi devo comportare se il mio bambino ha il rigurgito?

Per prima cosa, segnalarlo al Medico Pediatra di riferimento, che sceglierà il percorso più adatto. L’osteopatia può affiancarsi efficacemente ad eventuali terapie mediche e agire in sinergia con esse.  Nel caso non ci fossero problematiche di interesse medico, il Pediatra, se ben informato, potrebbe consigliarvi lui stesso un trattamento Osteopatico. Nel caso il vostro medico non fosse avvezzo a tali consigli, potreste richiedere voi stessi una consulenza ad un Osteopata, specializzato in Osteopatia Pediatrica, nella vostra zona.